Churchill e la narrativa politica contemporanea


Pare essere diventata una moda diffusa tra i politici contemporanei, costretti, obtorto collo, a confrontarsi con la gestione pandemica da covid-19, quella di citare, accostandovisi, la figura di Sir Winston Leonard Spencer Churchill [KG]*, nel sostanziale tentativo di nobilitare la propria azione politica dinnanzi a opinione pubblica e mass media. L’origine di tale arditezza può forse ascriversi all’effetto prodotto sull’immaginario collettivo dall’uscita, in tempi recenti, di alcune opere cinematografiche dedicate allo statista britannico: Churchill (2017), del regista australiano Jonathan Teplitzky e soprattutto, il più famoso, Darkest Hour (it. L’ora più buia), del britannico Joe Wright, uscito nello stesso anno. 

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