Rivelazione choc del Financial Times. Il cyberattacco effettuato la scorsa settimana potrebbe essere solo il primo visto che gli hacker in azione hanno trafugato, oltre al ransomware WannaCry anche un secondo virus.L’arma sarebbe giàà “innescata” e pronta a scatenare un nuovo cyberattacco globale.
Il nuovo virus sarebbe stato rubato sempre dai laboratori dell’Nsa e sottratto all’intelligence Usa che l’avevano sviluppato. Il nuovo virus, sarebbe denominato EsteeMaudit, sarebbe già stato adattato per il cosiddetto dark web, pronto a essere propagato per “scopi criminali”, riferisce il quotidiano della City.
Come WannaCry sembra essere stato creato sfruttando la vulnerabilità di alcune vecchie versioni di Windows. Sullo sfondo prosegue intanto la polemica fra Microsoft e gli 007. Ieri il colosso Usa aveva puntato il dito contro la Nsa, colpevole d’aver sviluppato i virus ed esserseli fatti poi sfuggire. Oggi, invece, un ex capo del Gchq, omologo britannico di Nsa, ha ritorto le accuse verso la l’azienda di Bill Gates, rea di non aver sviluppato standard di protezione adeguati per il sistema Windows XP.
Questo scontro in verità non fa altro che dare ragione al leader russo, Vladimir Putin, il quale a seguito delle rivelazioni di Brad Smith, ieri aveva commentato:
“Il management della Microsoft ha detto chiaramente che il virus è nato dai servizi d’intelligence degli Usa. lanciare tali virus significa Sollevare un coperchio che poi può ritorcersi contro chi l’ha creato, compresi i servizi segreti. Il recente cyber attacco non ha inflitto danni significativi alle nostre agenzie, banche o sistema sanitario, ma in generale si tratta di un episodio serio, che non promette nulla di buono e suscita preoccupazione”.
E pensare che la Russia aveva offerto agli Stati Uniti di lavorare insieme e firmare un accordo sulla sicurezza informatica, ma Washington aveva rifiutato nel mese di marzo. Questa notizia, di cui si è venuti a conosenza durante i lavori dell’ultimo Forum Internazionale sull’Artico, non fa che gettare lunghe ombre sul possibile arsenale di virus informatici che vengono sviluppati all’interno della NSA su commissione del Governo americano e che un eventuale accordo porterebbe conseguentemente a dover “disarmare”.
