Ex giudice della Consulta contro il Ddl sulle fake news. E’ censura


Arriva una bocciatura eccellente del disegno di legge sulle fake news, presentato dalla senatrice del Partito Democratico Adele Gambaro. A cassarlo è l’ex giudice della Corte Costituzionale Paolo Maddalena che non ha utilizzato mezzi termini per condannare la nuova norma in discussione ora a Palazzo Madama durante un convegno organizzato dal movimento Riscossa Italia con la collaborazione di Pandora Tv e WAC (Web Activists Community). .

Il giudice Paolo Maddalena
Il giudice Paolo Maddalena

“Il testo contiene errori di grammatica giuridica, ma soprattutto è incostituzionale perchè prevede la censura, vietata dalla nostra Costituzione. Una legge che rende impossibile il giudizio al giudice e uccide il pluralismo culturale: sarebbero infatti violati gli articoli 21, 2, 3, 97 e 101 della Costituzione”.

Insomma l’ex membro della Consulta pone già una pregiudiziale di non poco conto su una norma che vorrebbe prevenire la manipolazione delle notizie, ma che in verità finirebbe solo per ridurre la pluralità di voci in campo, con il rischio di legittimare vecchie forme di censura.

La senatrice Paola De Pin, esponente del gruppo Riscossa Italia, e tra gli organizzatori dell’evento sulle fake news ha spiegato:

“Noi siamo dalla parte opposta rispetto a quel disegno di legge. Noi siamo contro le gabbie imposte da un disegno di legge di maggioranza che è liberticida e che impedisce a tutti di avere diritto di parola”.

Il tema del convegno è oltremodo attuale visto che proprio in queste ore le Commissioni d’Inchiesta aperte prima dallo Stato tedesco e poi da quello britannico non hanno portato prove credibili nel dibattito politico delle due nazioni sul fatto che organi di stampa quali Sputnik e RT – da sempre additati come abituali estensori di fake news – realmente operino nella mistificazione della realtà. E’ evidente infatti che la Legge Gambaro nasce anche dalle pressioni dell’UE contro le agenzie stampa e i siti  russi e che sono stati oggetto di una pesante iniziativa di censura da parte del Parlamento europeo.