La politica a due facce dL Draghi: aggressiva all’estero, in subbuglio nella gestione interna


Come tutte le medaglie, anche il sentimento che emerge sull’azione del governo Draghi conta due facce, almeno due: una che esprime un consenso piuttosto diffuso sulla politica estera, compreso il tentativo di ritagliare per l’Italia un ruolo di primo piano nell’Unione Europea magari ai danni di Germania e Francia – anche se accanto ai plausi proprio sui rapporti internazionali non mancano qua e là degli accenti critici – e l’altra faccia che vede il Paese in subbuglio, da una parte per la carenza di vaccini e del complesso della macchina organizzativa che li deve distribuire, e dall’altra per la sostanziale serrata, fatto salvo il recente cambio di colorazione di buona parte delle Regioni, che costringe all’inattività il mondo della piccola e media economia.

E tutto questo al netto di tregue sulla cui durata pochi scommetterebbero, in una situazione politica in cui i partiti della debordante maggioranza si punzecchiano ogni giorno, tutti peraltro impegnati nella ridefinizione della propria identità. Ed è così, allora, che viene avvertito un diffuso disorientamento, registrato anche da qualche recente sondaggio…

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