Le nuove frontiere di Medici senza Frontiere. Raccogliere donazioni sui morti


Credo che esista un semplice e invalicabile limite quando accadono eventi tragici: non specularci sopra per interessi economici.

Forse il mio pensiero sarà diventato demodè, ma credo che un valore lo dovrebbe ancora avere se non si vuole precipitare la società in cui viviamo in un abbruttimento peggiore di quello che già la caratterizza tuttoggi. Ecco allora che vedere l’associazione Medici Senza Frontiere pubblicizzare su Facebook la propria attività per raccogliere donazioni, utilizzando la foto di un bambino ferito nel conflitto siriano, ha evidentemente il sapore dello sciacallaggio più bieco. A maggior ragione se ciò avviene a poche ore dalla strage avvenuta a Idlib.

Fa male vedere fino a che punto si spingano i guru del marketing per fare cassa sulle sofferenze altrui. Ma non esistevano delle leggi che vietavano l’utilizzo delle immagini dei minori nelle pubblicità? Ma soprattutto per chi si erge ogni giorno a paladino del politically correct é normale lasciar passare che utilizzi immagini di minori per pietire denaro?

Strano mondo quello nel quale viviamo oggi. Alcuni morti, valgono meno di altri: si pensi a quelli di San Pietroburgo per i quali non si sono viste accendere luci sui principali monumenti europei. Non si é assistito alle campagne “Je suis” su twitter né alla possibilità di inserire la bandiera della Russia sui propri profili Facebook. Forse esistono morti di serie A e di serie B? E non é la prima volta che succede, visto che lo stesso accadde quando venne abbattuto un aereo di linea russo dai terroristi dell’Isis.

La scelta di MSF da un valore ancora minore però ai morti in Siria visto che diventano un prodotto da esporre ai cittadini per raccattare donazioni. Nessuno sia ben chiaro vuole entrare nel merito della attività di tanti rispettabili medici che si sacrificano all’interno di questa organizzazione. Quello che stona é che neppure un eccidio possa mettere un attimo da parte le esigenze finanziarie di una organizzazione che sicuramente beneficia di cospicue donazioni da parte di numerosi governi, enti e istituzioni. Era proprio necessario utilizzare i morti siriani per raccattare quattro soldi? E’ poi corretto utilizzare sempre le immagini di bambini per raccontare la propria attività? Personalmente credo di no e spero di non essere rimasto l’ultimo in questo cavolo di mondo globale che cade a rotoli.