La Cina invade l’Italia, con i pomodori


A lanciare l’allarme è Coldiretti a seguito della divulgazione da parte dell’Istat dei dati relativi al commercio estero da Paesi extracomunitari a gennaio.

Sarebbero infatti aumentate del 43% le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina. Ora l’import avrebbe raggiunto circa i 100 milioni di chili nel 2016, pari al 20% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. Secondo l’Organizzazione:

Salsa di pomodoro
Salsa di pomodoro

“C’è il rischio concreto che il concentrato di pomodoro cinese venga spacciato come Made in Italy sui mercati nazionali ed esteri per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza. Dalla Cina si sta assistendo ad un crescendo di navi che sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato di pomodoro da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro”.

Secondo gli esperti di Coldiretti si tratta di “Un commercio che va reso trasparente con l’obbligo ad indicare in etichetta l’origine degli alimenti che attualmente vale in Italia solo per la passata di pomodoro ma non per il concentrato o per i sughi pronti. A rischio c’è uno dei settori simbolo del Made in Italy nel mondo a causa della concorrenza sleale del prodotto importato ma anche la sicurezza alimentare“.

D’altra parte il rapporto nazionale sulle Agromafie che descrive una economia sommersa che vale 17miliardi di euro l’anno ci ricorda come il 98 per cento degli ortaggi made in China finisce in provincia di Salerno. Qui viene lavorato e diventa così made in Italy.  Gran parte della produzione non viene però servita nelle nostre tavole bensì riparte per l’estero: principalmente di nuovo verso la Cina ma anche in altri Paesi europei, venduta come “made in Italy”.