Nella partita ucraina che, dal dicembre scorso, le grandi potenze hanno ripreso apertamente a giocare sulla grande scacchiera eurasiatica Mosca pare avere conseguito un primo significativo risultato, seppure suscettibile di essere inficiato dal mutare improvviso degli eventi. Il 13 gennaio scorso il Senato del Congresso degli Stati Uniti ha infatti rigettato (con soli 55 voti favorevoli rispetto ai 60 necessari) un’iniziativa di legge, presentata dal repubblicano Ted Cruz e sostenuta da Kiev, finalizzata ad applicare sanzioni al gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2. Il disegno di legge, noto come Protecting Europe’s Energy Security Implementation Act, è stato affossato dai Democratici con l’avvallo sostanziale dell’Amministrazione Biden
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