Nella notte del 25 ottobre, intorno alle 2:40 secondo la ricostruzione di un guardiano, sono stati lanciati degli ordigni incendiari contro la sede dell’Istituto Robert Koch a Berlino, organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania. A compiere il gesto delle persone a volto coperto.
Il lancio delle bombe molotov contro la facciata dell’edificio ha solo provocato un piccolo incendio in una stanza della sede dell’istituto. L’Istituto Koch e il suo direttore, Lothar Wieler, sono da tempo al centro delle critiche dei movimenti negazionisti tedeschi nei confronti della pandemia di coronavirus e quindi non si esclude la matrice politica. Se non è ancora chiaro chi ha commesso il fatto, è evidente però che da alcuni mesi la Germania vive un momento di grande appannamento politico dovuto probabilmente anche alla fine ‘dell’Era Merkel’. Di fronte a un non chiaro passaggio di consegne per la manifesta mancanza di alternativi leader carismatici e statisti riconosciuti a livello internazionale l’ossatura granitica teutonica pare iniziare a scricchiolare.
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