Nagorno-Karabakh tensione altissima. La Turchia assolda mercenari ed è anche pronta alla guerra


Non si allenta la tensione nell’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh (Artsakh), l’enclave armena e cristiana all’interno dell’Azerbaijan musulmano come riporta sul sito StrumentiPolitici.it la corrispondente Marina Pupella.

Dopo tre giorni, continuano gli scontri e le accuse reciproche di Armenia e Azerbaijan di aver dato il fuoco alle polveri lo scorso 27 settembre. Baku accusa Erevan di “provocazioni”, che hanno portato l’ex repubblica sovietica del Mar Caspio a reagire, mentre il premier armeno Nikol Pashinyan si difende, sostenendo che sarebbero state le truppe azere ad aver lanciato l’offensiva. «La mattina del 29 settembre – spiegano dall’ambasciata della Repubblica armena in Italia – un Su-25 dell’Aeronautica militare che svolgeva una missione da combattimento per respingere gli attacchi dell’Azerbaijan su obiettivi militari e civili nel territorio di Vardenis (nella zona sud orientale della provincia Gegharkunik in Armenia, ndr),  è stato abbattuto  da uno dei caccia F-16  turchi, dislocati  nell’aeroporto di Ganja in Azerbaijan. Nell’attacco è rimasto ucciso il pilota Valeri Danelin».  

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