Sono nati e cresciuti sotto i bombardamenti e fra le macerie di una guerra che sembra non avere fine e ora i giovani di Idlib e Aleppo vengono assoldati per andare a combattere in un altro inferno: quello libico. Almeno centocinquanta ragazzi siriani di età inferiore ai diciotto anni, denuncia l’Organizzazione per i diritti umani di Afrin, sarebbero stati assoldati dalle milizie islamiste aggregatesi alle forze di Ankara con il pretesto di un’offerta di lavoro nei campi di ulivo nel cantone curdo a nord-est del Paese, occupato dall’esercito turco nel 2018 con l’operazione “Ramoscello d’ulivo”.
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