Creatività Italia: chiede istituzione dell’Iva europea


E’ periodo di vacche magre per i bilanci pubblici, anche per l’Europa, ecco quindi che l’Italia – uno dei Paesi più esposti alla salute delle finanze comunitarie – si è spinta ieri a lanciare una proposta choc in un documento redatto per discutere il finaziamento del budget UE post 2020: istituire una nuova tassa, l’iva europea… Secondo il governo italiano, “l’Iva andrebbe trasformata in un’Iva europea in grado di assicurare un gettito per il bilancio Ue più ampio di quello attuale ed andrebbe costruita sulla base di metodologie di calcolo meno complesse di quelle in uso“. Inoltre “andrebbero ricercate nuove risorse proprie, con basi sufficientemente stabili e tali da garantire una distribuzione equilibrata del gettito sul territorio degli Stati membri. Ipotesi come l’istituzione di un’imposta sulle emissioni o di una tassazione comune del settore bancario sono state evocate e meriterebbero di essere approfondite“.

L’Italia, ancora una volta, sceglie la via dell’istituzione di una nuova tassa. Sempre la solita ricetta che ben conoscono i cittadini italiani: tassa e spendi-tassa e spendi…

Ecco allora che la proposta avanzata pare un già sentito tanto odioso quanto ipocritica, soprattutto se consideriamo la premessa che pone per giustificare l’istituzione dell’iva europea:

“Bisogna ripensare al sistema di finanziamento del bilancio Ue, che
attualmente poggia all’80% sulla contribuzione nazionale”.

Insomma il nuovo balzello deriverebbe dalla questione di ridurre la contribuzione nazionale: peccato che il portafoglio sia sempre lo stesso, quindi se anche lo stato risparmiasse qualche soldo di contributi, alla fine sarebbero i suoi cittadini a pagare i mmancati trasferimenti. Anzi, finirebbero per pagare di più visto che c’è da essere certi che i soldi risparmiati dall’Italia, non saranno restituiti ai cittadini abbassando la pressione fiscale, ma verrebbero investiti per aumentare la spesa pubblica e con essa gli sprechi.

E perché l’Europa dovrebbe avere bisogno di questa nuova tassa? La preoccupazione dell’Italia é che il prossimo Quadro finanziario pluriennale Ue dovrà fornire risposte credibili nella “gestione del fenomeno migratorio, con
l’aumento delle risorse per una gestione condivisa dei flussi in arrivo, sia sotto il profilo del contrasto all’immigrazione illegale, quanto sotto quello dell’integrazione. Dovrà adottare un approccio nuovo e più efficace per far
fronte al rischio catastrofi naturali, prevedendo risorse sufficienti per sostenere gli Stati membri in investimenti e attività di prevenzione dei rischi legati alle calamità naturali, anche ricercando sinergie innovative tra i diversi strumenti Ue a disposizione“.