La vera sfida per qualsiasi scrittore non è tanto azzeccare il primo romanzo, quanto piuttosto saper bissare il successo senza cadere nel loop dei libri fotocopia. Paula Hawkins con “Dentro l’acqua” é riuscita nell’impresa di riuscire nuovamente a tenere incollati i lettori dalla prima all’ultima pagina del suo nuovo lavoro.Devo confessare che ero preoccupato nel pensare di leggere e poi recensire il secondo romanzo di una autrice che con “La ragazza del treno” aveva saputo stupirmi come difficilmente mi capita da qualche anno a questa parte. Il primo libro della Hawkins infatti aveva la grande capacità di destrutturare la storia, giocando sia sul tempo, sia sullo spazio sia sui punti di vista di vari protagonisti. Lo potremmo scherzosamente definire come uno dei primi casi di sperimentazione della tecnologia “3D” nella letteratura.
Accomunano “La ragazza del treno” e “Dentro l’acqua” due caratteristiche: la scrittrice realizza nuovamente un romanzo con le caratteristiche 3D prima descritte e secondariamente la location di contorno: l’Inghilterra. Il romanzo appena uscito ed edito da Piemme però costituisce un tentativo ben più ambizioso: rendere gradevole un romanzo che non ha solo tre protagonisti che parlano in prima persona come era avvenuto con Rachel, Megan ed Anna, qua si tratta di ben dieci personaggi, tutti a loro modo di primo piano ai fini dell’intreccio narrativo. Siamo di fronte ad una opera titanica, pura sperimentazione letteraria, che però non fa perdere neppure per un momento l’interesse per la storia che abilmente la Hawkins ci tratteggia dettagliatamente.
Senza svelare molto della trama le prime battute di “Dentro l’acqua” prendono il via dal ritorno di Julia Abott a Beckford, suo paese natale nella provincia londinese. A costringerla a tornare la prematura morte di sua sorella Nel caduta o spinta nel fiume della cittadina. Un fiume che ha giá visto altre donne finire a quel modo tanto da essere soprannominato lo stagno delle annegate. E sarà proprio l’acqua placida di quel fiume a fare da collante alle paure e alle emozioni di tutti i protagonisti del romanzo. Quell’acqua, macchiata dal sangue, dalla passione, dal peccato e dalla paura. Di sfondo un romanzo che Nel stava scrivendo con protagonista proprio il fiume che attraversa Beckford: un libro che puó risvegliare segreti che era meglio non venissero svelati. Insomma siamo di fronte ad un romanzo che non si puó non comprare e assaporare su un bel divano, di magari di sera di fronte al caminetto…