Continua la guerra del Codacons contro il caro-roaming. “Ue non fare la furba!”


“Nessuna eccezione all’addio al roaming in Italia”. Lo afferma il Codacons, dopo aver letto le linee guida pubblicate questa settimana dall’autorità europea dei regolatori Tlc Berec.

Secondo quanto scritto dall’Unione Europea gli operatori potrebbero domandare una deroga per aggiustare il ‘business model‘ se dimostrano a seguito della nuova situazione una perdita di denaro. Il presidente Carlo Rienzi non ci sta e tuona:

“Non esiste alcun dubbio sul fatto che le compagnie telefoniche perderanno denaro, e molto, grazie all’abbandono dei sovra-costi per l’utilizzo dei telefoni cellulari all’estero. Basti pensare che il roaming è costato ai cittadini europei la bellezza di 8,5 miliardi di euro all’anno, al punto da rappresentare il 10% dei ricavi dei gestori telefonici: nel 2006 un utente pagava da 1 a 6 euro al minuto per fare una telefonata dall’estero, e dai 35 centesimi a un euro per riceverla”.

Costi che “oggi – prosegue Rienzi – sono sensibilmente diminuiti, ma non esiste alcun giustificato motivo per concedere deroghe agli operatori italiani. In tal senso diffideremo l’Agcom a non accogliere alcuna richiesta delle compagnie telefoniche tesa a tenere in piedi il più a lungo possibile i costi aggiuntivi legati al roaming“.