All’indomani della sentenza del tribunale di Trani che ha assolto tutti gli imputati nel processo alle agenzie di rating, il pm che ha sostenuto l’accusa, Michele Ruggiero, esterna tutta la sua amarezza.
“Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. E’ davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere”.
Con un lungo intervento su Facebook che non passa inosservato, anche perchè lo riprende sul suo blog Beppe Grillo. Uno sfogo che potrebbe però inguaiare il magistrato, esponendolo al rischio di un trasferimento d’ufficio.

Il consigliere del Csm Pierantonio Zanettin, laico di Forza Italia, ha annunciato infatti che lunedì chiederà al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli l’apertura di una pratica in Prima Commissione “per valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale e/o funzionale“. Un’iniziativa che sembra stridere con il ringraziamento rivolto al magistrato dal capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, “per lo straordinario lavoro fatto per accertare la verità e per fare trasparenza sul periodo 2011-2012, in cui sostanzialmente il nostro Paese fu sottoposto a un’enorme e spaventosa speculazione finanziaria con conseguenze sulla nostra democrazia” .
Su Facebook Ruggiero scrive che i ripetuti declassamenti operati dalle agenzie di rating nei confronti del debito italiano “manipolando il mercato’, hanno calpestato la dignità del nostro Stato sovrano“. E si sofferma soprattutto sul suo senso di solitudine; un sentimento provato “non solo durante le udienze“, e dunque mentre si scontrava “contro un autentico esercito di esperti avvocati e blasonati consulenti“. Ma che “si faceva più forte” al termine di quelle maratone dibattimentali, per “l’inspiegabile assenza processuale dello Stato” , che non si è costituito parte civile. Ruggiero spiega di aver tenuto duro grazie a chi fuori dalle aule giudiziarie gli ha mostrato vicinanza:
“Un popolo silenzioso che sentivo straordinariamente vicino; uomini e donne che lottavano nel lavoro di ogni giorno, faticando e rischiando, soli anche loro, forse molto più di me. Era per quella gente semplice e silenziosa, il Popolo Sovrano, che dovevo farmi coraggio, resistere e andare avanti in quell’ardua battaglia giudiziaria“.
Il consigliere Zanettin ha bollato come toni “decisamente autocelebrativi” le esternazioni di Ruggiero, che ricordando l’intervento di qualche giorno fa su facebook del gip di Trieste contro Debora Serracchiani, invoca un “solenne intervento del CSM, per richiamare i magistrati italiani a canoni di maggiore prudenza, sobrietà e riservatezza nell’uso dei social network“. Le affermazioni di Ruggiero sono “gravissime“, rilancia la senatrice Pd Francesca Puglisi, che presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro Orlando.
Staremo a vedere come il redivivo patto del Nazareno tra Forza Italia e Partito Democratico riuscirà a distruggere la carriera di un magistrato che ha avuto il coraggio di tenere testa alle agenzie di rating. Incredibile peraltro che i due partiti stringano una alleanza però proprio suq uesto campo, cioé sul processo di Trani che -se la sentenza venisse ribalta in secondo grado – potrebbe aiutare a scoperchiare il golpe bianco subito dall’Italia nel 2011.
Quel che è certa è l’incoerenza di un Paese che lascia immancabilmente da soli i propri eroi fino a quando non sono sotto qualche metro di terra. Lo fece con Falcone e Borsellino, lo ripetè con Marco Biagi e poi con Marco Pantani, e lo si rivive oggi con questo magistrato, il quale ha un commesso un unico peccato mortale: non ha fatto altro che chiedere conto a dei signori intoccabili che ogni santo giorno, con le loro decisioni (spesso smentite dai fatti, basti pensare i giudizi positivi che esprimevano su aziende quale Parmalat e Cirio), mandano sul lastrico decine di piccoli risparmiatori e mettono in ginocchio interi Paesi con i loro sistemi produttivi.
Puglisi e Zanettin si sono mai preoccupati di comprendere ad esempio le ragioni della crisi dei subprime negli Stati Uniti, il ruolo delle agenzie di rating in questa vicenda? Magari capirebbo a chi dire grazie della ridda di suicidi di cittadini italiani causati dalla crisi economica che é conseguita da quelle ragioni!
Sarà che gli anni passano e la vecchiaia non mi porta consiglio ma solo rabbia e amarezza. Certe pagine di storia che però sto vivendo in questi ultimi anni mi rendono veramente preoccupato per il futuro dei nostri figli. Il fuoco di fila subito dal pm Ruggero, per il semplice fatto che si é occupato del processo contro le agenzie di Rating, é davvero l’emblema di una Italia che non comprendo più e che trovo stomachevole… per non dire di peggio. Quanto potrà andare avanti un sistema di questa natura? Un sistema dove non ci sono più ideali per i quali combattere, perché neppure le ideologie sanno più dove sedere in una epoca quale questa. Mi viene quindi spontaneo domandare fino a che punto gli italiani siano tutti anestetizzati cerebralmente da non comprendere la cloaca nella quale viviamo? E da non sollevarsi verso un “re” – lo Stato – che ormai ha disatteso da tempo quel contratto sociale che sta alla base di qualsiasi democrazia.
Esiste ancora, non tanto un giudice a Berlino, quanto piuttosto un pizzico di nazionalismo in questo cavolo di paese che si chiama Italia?! Scusate l’amaro sfogo…