Tempi duri per gli sporcaccioni di Domodossola, ridente cittadina della Val d’Ossola, a pochi chilometri dalla Svizzera. Lo zelante sindaco Lucio Pizzi ha infatti dichiarato guerra a chi insozza strade e muri della città. Tra i principali bersagli della sua battaglia per il decoro urbano c’è chi non raccoglie le cacche dei cani lasciate a terra dagli amici quadrupedi.
Ma come scoprire il maleducato proprietario dell’animale?
La proposta avanzata in occasione della riunione del Comitato di direzione del Comune è altamente tecnologica: si procederà all’esame del DNA del maleodorante reperto. Ovviamente, avendo prima avuto cura di schedare il DNA di tutti i cani della città, a cui sarà prelevato un campione di saliva, come agli imputati dei più gravi delitti.
Attendiamo con trepidazione di capire se verrà creato un apposito “Ufficio comunale Gestione deiezioni canine” oppure se ci si rivolgerà a professionisti del RIS di Parma o forse anche solo ai migliori veterinari del territorio.
I costi dell’esame del DNA saranno poi imputati all’incivile proprietario del cane. Non è però ancora dato sapere come ci si comporterà nei confronti delle cacche di cani stranieri, non residenti in città o arrivati in loco per una visita turistica o necessità lavorative dei padroni.
Chi pagherà l’esame del DNA per analizzare le feci non censite nel Registro comunale?
In attesa di un dettagliato Regolamento operativo, raccomandiamo la massima educazione a tutti i possessori di cani: la città è di tutti, non sporcatela o aspettatevi dure rappresaglie!