Resident Evil, il cerchio si chiude… forse


Il sesto capitolo di Resident Evil può essere sintetizzato con questa frase: “Tutti a prendersela con la fine. Invece è sempre colpa dell’inizio”. E infatti la nuova avventura di Alice (Milla Jovovic) si concentra su come debellare l’orda di non morti che vuole spazzare via l’ultima roccaforte dell’umanità. 

Per la protagonista si configura quindi un faticoso ripercorrere a ritroso le orme della sua vita fino a tornare a casa: cioè a quel laboratorio della Umbrella Corporation, sita in Racoon City, dove la terribile pandemia del Virus T ha avuto origine e da cui poi lo stesso ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo.

Alice in cammino verso Racoon City
Alice in cammino verso Racoon City

Sin dalle prime battute più che in un film diretto da Paul W. S. Anderson sembra di essere stati catapultati nelle scenografie di Mad Marx: Fury Road del grande Goerge Miller. La fotografia a tonalità predominanti calde, il ritmo serrato di fotogrammi in ogni scena d’azione, il sapore di road movie in un ambiente post apocalittico fanno di Residen Evil: The Final Chapter il migliore della saga.

Se nei capitoli precedenti Alice nutriva la speranza di un futuro oltre il Virus T per se stessa e per quel che resta dell’umanità, ora ogni azione si fa pesante a causa della consapevolezza che il suo destino è in procinto di compiersi a costo dell’estremo sacrificio.

Primo piano di Milla Jovovic
Primo piano di Milla Jovovic

In molti amano apostrofare questo genere di film come B-movie. Fa figo e non impegna. Invece il loro successo è assicurato: e le ragioni sono molteplici. Sarà che siamo in un’epoca in cui passeggiamo con a fianco tanti “zombie” travestiti da esseri umani; sarà che viviamo in un mondo dove gli eroi paiono in via di estinzione se non già morti e defunti; sarà che non ci stupiremmo più di tanto se una qualche multinazionale si inventasse un virus che potrebbe sterminarci tutti; sarà che fare qualche salto sulla poltrona del cinema o sul divano e avere qualche scarica di adrenalina fa bene alla salute; sarà soprattutto che a volte dopo una giornata di lavoro si ha voglia di staccare e non sorbirsi il solito film d’autore dove il politically correct gronda da ogni pixel della TV.

Sicuramente quest’ultimo capitolo di Resident Evil non sarà mai candidato ad un Oscar e nessun fan che si rispetti lo pretenderebbe. Per chi ha visto però nascere questa saga, pluripremiata dal botteghino, l’ultimo atto della vita di Alice resterà nel cuore, e confiderà magari in qualche nuovo capitolo. Perchè Milla Jovovich sarà pure invecchiata rispetto al primo film, ma non è mai sembrata più in forma. “E poi si può sempre clonarla”.

Resident Evil: The Final Chapter - Voto redazione: 7
Resident Evil: The Final Chapter Voto redazione: 7