L’avvento di Donald Trump ha accellerato il processo che vuole mettere la museruola, più che un bavaglio, alla rete.
Da oggi Facebook ha infatti iniziato a segnalare le presunte notizie false che circolano sul social con il sistema annunciato a dicembre scorso: cioé quello di un “bollino rosso”, un’etichetta cioé che riporta la dicitura “contestata”. A decidere sulla veridicitá della notizia un team di giornalisti.
Il primo caso, riporta il sito Recode, è una notizia sul presidente Donald Trump il cui smartphone Android avrebbe favorito fughe di notizie dalla Casa Bianca. La notizia in questione è pubblicata da The Seattle Tribune, che non è una testata giornalistica ma un sito che si autodefinisce anche di satira online.
Tale contenuto è stato “contestato” da Snopes.com e PolitiFact, due delle organizzazioni che collaborano col social per il fact checking delle news online. Il Seattle Tribune, specifica Snopes, è frutto della Associated Media Coverage, una vera e propria “fabbrica” riconosciuta di notizie false.
Pare peraltro alquanto sospetto che si sia scelta proprio una fake news contro Trump per inaugurare il sistema. In questo modo pare evidente che si toglie forza all’argomentazione sollevata da più parti che l’attenzione verso le fake news nasca come risposta all’affermazione di tutte quelle forze sociali e politiche che il mainstream definisce populiste. Una cosa é certa: da oggi anche in Internet e nei Social Network vige la censura, seppure per ora governata in forma soft visto che non arriva a bannare i post attenzionati dal nuovo tribunale censorio rappresentativo di nulla se non delle linee “editoriali” e ideologiche del padrone di turno.