Macron spinge per la guerra, ma Scholz e gli altri leader europei lo frenano


Dal vertice europeo di Parigi il consesso dei leader europei non sembra aver prodotto un “gabinetto di guerra”, come forse sperava il presidente francese Emmanuel Macron.

Le sue dichiarazioni a fine summit sono andate oltre il limite sul quale concordano tutti i governi degli Stati membri della NATO: monsieur le président ha infatti parlato dell’eventualità di mandare truppe sul campo. Se dobbiamo impedire ad ogni costo la vittoria della Russia, dice, allora non si può escludere un intervento diretto con i soldati dell’Alleanza Atlantica.

Purtroppo per lui, però, si tratta di una linea rossa che – a differenza dell’invio di carri armati e aerei – è veramente invalicabile, perché implicherebbe automaticamente lo scoppio di una guerra continentale, per non dire mondiale. Davvero troppo persino per i Paesi europei più russofobi o guerrafondai. Soprattutto il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha negato in maniera decisa questa possibilità, seguito da altri, fra cui il presidente della Finlandia e lo stesso segretario generale della NATO.

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