Lo “scenario georgiano” che attende Zelensky


Sembrano esserci per l’Ucraina tutti i presupposti per il ripetersi dello scenario “georgiano”. E soprattutto per Zelensky il destino dei politici georgiano filo-occidentali si mostra come monito nefasto. Già dal 2003 gli USA e le organizzazioni non governative di Soros avevano “assistito” finanziariamente e mediaticamente la Georgia nel suo percorso di uscita dall’area post sovietica e di ingresso nella sfera euroatlantica. Ma dopo la pensate sconfitta nella “guerra dei 5 giorni” contro la Russia nel 2008, l’allora presidente Saakashvili iniziò a perdere il favore dei governi occidentali. Dopo alterne fortune, oggi è in ospedale in condizioni fisiche pessime, mentre aspetta di essere giudicato dal tribunale di Tbilisi per abuso d’ufficio e altri reati commessi nel corso della sua presidenza. E dall’Europa o dall’America si levano poche voci a sostegno di colui che voleva portare la Georgia nella UE e nella NATO.

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