Tbilisi fa arrabbiare Washington


L’atteggiamento della Georgia verso la Russia durante gli ultimi dodici mesi è stato molto meno ostile di quanto si potesse supporre. La guerra del 2008 aveva lasciato pesanti strascichi di ostilità fra i due Paesi, con le relazioni diplomatiche interrotte, così come i commerci e i collegamenti aerei. Col tempo le cose sono migliorate, ma senza mai arrivare una totale pacificazione e soprattutto con la Georgia che ha cercato di farsi ammettere nell’Unione Europea e che stava formalmente dalla parte dell’Ucraina.

Poi però il governo di Tbilisi ha preferito avere un atteggiamento flessibile e pragmatico, che permette di non sacrificare gli interessi nazionali e popolari sull’altare dell’europeismo e del sostegno a oltranza a Zelensky. Qualche giorno fa Mosca ha proposto di riaprire le rotte aeree e le vie turistiche e Tbilisi si è mostrata favorevole. A quel punto, il Dipartimento di Stato americano si è risentito e ha criticato le scelte del governo georgiano al punto da biasimarlo espressamente e minacciarlo subdolamente di sanzioni. Insorgono anche gli euroatlantisti a oltranza delle opposizioni.

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