Il paradosso del piano anti-corruzione di Zelensky per entrare in un’Europa scossa dagli scandali tangentari


Il presidente ucraino Zelensky sembra si stia impegnando moltissimo per adeguare il suo Paese ai parametri stabiliti dall’Unione Europea per trasformare l’Ucraina da Paese-candidato a Paese-membro.

Una delle richieste principali è quella di contenere il fenomeno della corruzione, da sempre presente a Kiev, ma peggiorato moltissimo proprio con lo scoppio aperto delle ostilità lo scorso anno. Il paradosso è che l’Ucraina si sta sforzando di entrare in un consesso, quello della UE, gravemente scosso dal recente scandalo di mazzette miliardarie, il Qatargate.

Per non parlare della vicenda amaramente comica dei messaggi intercorsi fra la presidente della Commissione von der Leyen e il direttore della Pfizer. I messaggi, nei quali i due vertici hanno discusso dei contratti a nove zero sull’acquisto delle dosi, sembrano spariti nel nulla, probabilmente cancellati, anche se diversi soggetti ne stanno chiedendo la pubblicazione.

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