Giovani, l’ammortizzatore sociale (per chi può) si chiamano genitori e nonni


Nel 2016 la cifra che le famiglie italiane hanno trasferito ai giovani ammonta a 38,5 miliardi di euro, così ripartiti: 30 miliardi dai genitori, 8,5 dai nonni. Insomma i giovani italiani sempre più sulle spalle delle famiglie, nonni compresi, soprattutto quando la situazione lavorativa per loro è ancora instabile.

Il dato emerge dal rapporto Assimoco-Ermeneia.

“Il welfare italiano trova nella famiglia e nel suo patto intergenerazionale uno dei suoi pilastri più efficaci. Non potrà esserci un accompagnamento per sempre questo per via dell’erosione dei risparmi delle famiglie. Occorrono politiche strutturali che favoriscano sviluppo e occupazione attraverso misure fiscali, politiche sul lavoro che correggano distorsioni del mercato e aiutino l’inserimento lavorativo dei giovani e la loro emancipazione”.

E non si tratta solo di denaro. L’aiuto ai giovani si esplica, da parte delle famiglie, anche in servizi immateriali di welfare, come badare ai bambini, per il 60% da parte dei nonni. Riguardo alla propensione al risparmio si tende a restare liquidi non solo per lo scarso rendimento degli investimenti finanziari, ma anche perché c’è incertezza per il futuro.