dubbi sulle effettive garanzie in stile articolo 5 nato


I colloqui di Berlino della settimana scorsa si sono conclusi con le consuete dichiarazioni trionfali e ottimistiche. Vi è stata pure l’altrettanto consueta assenza di impegni concreti da parte degli alleati euroamericani. Stavolta Kiev si attendeva qualcosa di più proprio dagli europei, ma ha atteso invano. Certo, la pace ora sembra più vicina e con essa la ricostruzione del Paese, ma la distanza fra le richieste delle controparti è ancora troppo larga.

L’Ucraina non entrerà nella NATO, ma riceverà da USA ed Europa garanzie di sicurezza che somiglieranno al famoso articolo 5 del Patto Atlantico. Vi mancherà però l’elemento fondamentale: se un Paese viene attaccato, è come se tutti gli altri Paesi membri fossero attaccati. Nel caso dell’Ucraina dicono che se fosse aggredita un’altra volta dalla Russia, l’Occidente potrebbe rispondere con azioni di forza oppure con assistenza di intelligence, con pressioni economiche o con la diplomazia. Insomma, niente a che vedere con lo status di cui gode un Paese che sia a pieno titolo parte dell’Alleanza. Inoltre, la promessa di garanzie simili all’articolo 5 si rivela ancor più debole considerando che gli USA si stanno disimpegnando dalla NATO stessa.

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