È stato lo stesso cancelliere riferire i punti principali della conversazione telefonica avuta con Zelensky, che è stata “lunga”. Ho chiesto al presidente ucraino di assicurare che i giovani maschi ucraini non vengano in Germania in numero sempre crescente, ma che piuttosto servano il loro Paese. È lì che sono necessari, gli ha detto. E gli ha poi chiesto di fare qualcosa per risolvere gli scandali di corruzione che ne affliggono il governo e che ne stanno distruggendo l’immagine all’estero.
Non sono solamente gli ucraini a impensierire Merz. Il suo governo è alle prese con un’immigrazione che rischia di finire fuori controllo sotto l’aspetto finanziario, sociale e criminale. Anzi, è già ampiamente fuori controllo e i cittadini se ne sono accorti sulla pelle e nel portafoglio. Anche per questo hanno dato preferenza al partito Alternative für Deutschland, orami seconda forza politica del Paese. Ora la coalizione di governo sta lavorando a un progetto di legge sulla remigrazione dei siriani. Infatti, poiché è da tempo terminata la guerra civile che ha devastato per quindici anni la Siria, non vi è più ragione di richiedere asilo in Germania, quindi possiamo iniziare coi rimpatri, dice il cancelliere. D’altro canto, aggiunge, una “larga fetta” dei siriani presenti vorrebbe effettivamente ritornare a casa. Comunque, se non accetteranno di andarsene di buon grado, certamente in futuro potremo deportarli, conclude. Altri Paesi europei seguiranno il suo esempio?
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