Macron sulla strada del disastro come napoleone


Il 23 ottobre, di fronte alla Commissione parlamentare per la difesa e le Forze armate, il generale Pierre Schill capo di stato maggiore dell’Esercito ha annunciato che la Francia si tiene pronta a intervenire direttamente in Ucraina già il prossimo anno. La sua dichiarazione è giunta proprio il giorno dopo quella altrettanto inquietante fatta dal generale Fabien Mandon capo di stato maggiore della Difesa, che ai deputati ha spiegato la necessità di prepararsi a un’eventuale scontro diretto con la Russia nei prossimi tre o quattro anni.

Dal canto suo, Schill in modo piuttosto dettagliato ha spiegato alcune fasi della preparazione. Il 2026 sarà l’anno dedicato alle coalizione, dice, riferendosi alle manovre Orion 26 con le quali valuteranno il livello di operatività congiunto e combinato anche sul piano interministeriale. Le forze della coalizione dovranno essere capaci di agire su tre ambiti di emergenza contemporaneamente, uno dei quali è il conflitto ucraino.

Questa e altre notizie vengono sistematicamente etichettate come “propaganda russa”. Sarà pure propaganda, ma non può essere troppo lontana dalla realtà se pensiamo che già nell’autunno del 2024 Parigi aveva condotto in Ucraina un’esercitazione segreta denominata Persée. Per svolgerla aveva mobilitato gran parte o forse tutti i militari delle Forze Speciali di terra, circa 3mila uomini, per addestrarli a uno scenario di dispiegamento di truppe in Ucraina e di contrasto di una ipotetica penetrazione russa dalla Bielorussia. Hanno testato il grado di prontezza, hanno lavorato sull’aspetto della guerra elettronica e dell’uso dei droni e si sono preparati specificamente a combattimenti di alta intensità. E per finire, al vertice della Coalizione dei Volenterosi Macron annunciato la fornitura a Kiev di altri caccia da combattimento Mirage e di missili per la difesa antiaerea Aster.

Per leggere l’articolo completo cliccate su Strumenti Politici.