la propaganda che nasconde una tragica sconfitta


La situazione al fronte nella parte centrale del Donbass è critica per le forze di Kiev. Il fatto che le autorità di Kiev abbiano vietato ai media nazionali e a quelli internazionali di visitare le aree di blocco dell’esercito ucraino a Pokrovsk e Myrnohrad, minacciando per bocca del Ministero degli Esteri, dovrebbe dirla lunga sull’atmosfera che si respira nel Paese. Di fronte all’invito del Cremlino rivolto ai giornalisti del mondo di visionare loro stessi la situazione sul campo, e avvertire quindi dell’ennesimo inutile spargimento di sangue vista la manovra a tenaglia impressa a Pokrovsk, il portavoce degli Esteri ucraino Heorhii Tykhy ha dichiarato che per visite del genere i reporter avrebbero rischiato “conseguenze reputazionali e legali”.

Per non ammettere una sconfitta è necessario combattere fino all’ultimo ucraino? Questa è la domanda che si dovrebbero porre le élite europee, oltre naturalmente al governo di Zelensky. E a presentare il conto stanno cominciando anche i media occidentali, fra cui il britannico The Spectator, che in un articolo a firma di Svitlana Morenets chiede apertamente “Chi salverà le truppe ucraine a Pokrovsk?”.

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