germania, merz alle prese con migranti e profughi ucraini


Kiev con una nuova norma oggi consente ai ragazzi fino ai 23 anni di età di uscire dal Paese. Si spera così di incentivare il ritorno dei giovani che vivono da anni all’estero e che adesso non dovranno temere di rimanere intrappolati in Ucraina per poi essere spediti in trincea. Anzi, nella prospettiva di Zelensky coloro che tornano potrebbero essere convinti ad arruolarsi volontariamente, senza il trauma della mobilitazione forzata. Il suo timore infatti è che un’intera generazione di ucraini abbia quasi completamente tagliato i legami con la madrepatria poiché si è già costruita una vita all’estero. Molte famiglie sono fuggite o hanno mandato i figli minorenni in altri Stati, per terminare altrove gli studi e vivere là salvandosi dall’obbligo di andare in guerra. Tuttavia la misura di allentamento ha prodotto l’effetto opposto a quello sperato da Kiev: una nuova ondata di ucraini legalmente fuggitivi in Europa e che non accenna a diminuire.

La Germania ha già le sue grane in materia di bilancio statale e di immigrazione, che oggi il cancelliere Merz sta cercando di regolamentare in modo più severo. L’aumento degli arrivi non può che appesantire il fardello sui contribuenti tedeschi: da agosto a ottobre il numero di ucraini sotto i 22 anni entrati nel Paese è aumentato da 1400 a 1800 alla settimana. Un recente sondaggio INSA mostra che la maggioranza dei tedeschi non vuole più pagare l’assistenza ai rifugiati ucraini e chiede che quelli in età militare se ne tornino a casa. L’istanza è promossa dalla formazione di destra Alternative für Deutschland, che ha un consenso popolare in continua ascesa e che chiede al governo federale di smettere completamente col sostegno militare a Kiev.

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