Sono 6 i Paesi membri UE che detengono patrimoni russi congelati, ma finora hanno lasciato la patata bollente al governo di Bruxelles. Persino la presidente della BCE Christine Lagarde ha espresso parecchi dubbi sull’opportunità di ricorrere a una misura che appare come una confisca sotto tutti gli aspetti e che dunque è qualcosa di illegale che distruggerebbe la reputazione delle istituzioni europee.
Il primo ministro belga Bart De Wever ha al termine del summit di giovedì scorso ha opposto un energico rifiuto. Senza ottenere prima garanzie di acciaio per il suo Paese, non si prosegue. Gli esponenti del suo governo hanno subito dato conferme a tale posizione. Georges-Louis Bouchez, uno dei leader della coalizione, ha definito quella dei patrimoni russi “una soluzione facile sul momento, ma un grosso problema nel futuro”, mentre il ministro degli Esteri Maxime Prévot spiega come la richiesta di garanzie sia “totalmente legittima” e il premier abbia pieno diritto a opporsi a un’iniziativa che potrebbe rivelarsi “avversa e deleteria” per il suo Paese “in proporzioni inimmaginabili”.
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