In Slovacchia hanno iniziato a manifestare contro il governo proprio al ritorno del premier Fico da Mosca. Lo scorso dicembre si era infatti recato a parlare direttamente con Putin di forniture energetiche, interrotte per la chiusura dei gasdotti decisa da Zelensky. Si era anche proposto per la mediazione con Kiev nei futuri negoziati di pace. Ma soprattutto voleva ristabilire la cooperazione energetica con la Russia, senza la quale il suo Paese patisce a livello economico e quindi anche sociale.
Ma è la stessa Unione Europea a mettersi di traverso, perché la priorità di Bruxelles oggi è troncare totalmente i legami energetici con Mosca. E infatti anche per i manifestanti lo slogan “La Slovacchia è Europa” e la richiesta è di rompere i rapporti con la Russia e togliere di mezzo Fico. Ci aveva già provato il solito pazzo solitario lo scorso maggio, sparandogli a distanza ravvicinata, ma Fico è sopravvissuto.
E adesso non vuole che ci provino ricorrendo allo stile “Euromaidan”, cioè le proteste fintamente spontanee e soprattutto dirette dall’esterno. Ha denunciato ingerenze straniere in quanto sta accadendo e ha messo in guarda il Consiglio di sicurezza nazionale contro l’eventualità di un incombente colpo di Stato.
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