Le presidenziali romene sono state messe in stallo dalla decisione della Corte Costituzionale che ha rilevato delle presunte irregolarità nella campagna elettorale di un candidato. Si tratta di Calin Georgescu, che al secondo turno aveva buone chance di vincere. La motivazione addotta dalla Corte è ridicola e non basta comunque ad annullare i risultati. Dunque per adesso prendono tempo.
Ma perché Georgescu spaventa così tanto i vertici romeni e quelli europei? Una delle ragioni è il suo atteggiamento critico verso la NATO, oltre che verso la UE. Sebbene non sia dichiaratamente intenzionato a far uscire la Romania da questi blocchi, potrebbe però intralciare la realizzazione della più grande base militare di tutta l’Alleanza Atlantica. Infatti vicino a Costanza, sul Mar Nero, stanno affluendo investimenti da miliardi di euro per ampliare la base Kogalniceanu e renderla la più capiente di mezzi e di personale, perfino più di Ramstein.
La sua posizione strategica è evidente, così come il flusso di denaro statale e privato che nessuno vorrebbe perdere. Un critico della NATO al comando della Romania, proprio adesso le élite euroamericane proprio non lo vogliono!
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