La Slovacchia è certamente uno dei Paesi membri della UE che sta dando i maggiori grattacapi a Bruxelles, insieme naturalmente all’Ungheria. Non è soltanto il premier Roberto Fico, che dopo essere sopravvissuto all’attentato del solito pazzo solitario ha continuato imperterrito a negare l’assenso alla linea più intransigente dell’Eurocommissione filo-Kiev.
Ci si mette oggi pure l’europarlamentare fresco di nomina Lubos Blaha, dal 2012 al 2024 deputato del Parlamento slovacco col partito di sinistra Smer – Sociálna Demokracia. È appena tornato da un viaggio a Mosca nel quale ha registrato un videomessaggio rivolto sia ai russi che agli europei.
Ai primi dedica il ringraziamento per il sacrificio con cui nella Seconda Guerra mondiale l’URSS distrusse il nazismo a costi di milioni di vite di soldati sovietici. Inoltre promette che nessuno riuscirà a metterli contro gli altri europei dell’est: Siamo slavi, nessuno ci farà odiare la Russia.
Ai secondi chiede di non seguire la russofobia promossa dai vertici euroatlantici e alla UE chiede di togliere finalmente le insensate e masochiste sanzioni antirusse. Promette poi che non appena terminerà il conflitto, farà di tutto per ristabilire le buone relazioni con Mosca.
Però il suo connazionale Martin Hojsík, vicepresidente dell’Europarlamento, fa una critica velenosissima a lui e al premier Fico, alludendo in modo pungente ma scorretto ai rapporti fra comunisti cecoslovacchi e governo sovietico in occasione della repressione della Primavera di Praga nel 1968. Per leggere l’articolo completo clicca qui su Strumenti Politici.
