Tra qualche settimana ci saranno le presidenziali americane, le elezioni più inusuali e fatidiche della storia. Il probabile cambio di rotta che avverrà col nuovo inquilino della Casa Bianca, non importa se Rep o Dem, sprona Zelensky a ricercare il massimo sostegno materiale e diplomatico. Ora, adesso, anzi per ieri. Il tempo stringe e le cose vanno sempre peggio.
Così ha effettuato l’ennesima tournée europea, passando da Berlino, Roma, Londra e Parigi. Ha incontrato tutti i leader per chiedere loro armi, soldi e l’esaudimento dei suoi desideri natalizi: lasciarlo entrare nella NATO e poter lanciare i loro missili per colpire le basi militari direttamente dentro il territorio russo. Il giornale americano Politico ha elencato le sue richiese e per ciascuna ha ipotizzato la probabilità di realizzazione.
Per l’adesione all’Alleanza Atlantica, l’uso dei missili a lungo raggio e il coinvolgimento diretto dell’artiglieria dei Paesi NATO confinanti la probabilità e vicina allo zero. Mancano le condizioni, manca la volontà politica, mancano le scadenze concrete: il grande fratello americano e gli alleati europei, tranne forse la Polonia e i Baltici e un pochino la Gran Bretagna, non vogliono accettare il rischio di uno scontro militare allargato con Mosca. Né oggi né il prossimo anno, né mai.
In compenso continueranno a foraggiare Kiev con armi e munizioni, con finanziamenti e propaganda giornalistica, ma non oltre. Sono anche ben disposti a investire in Ucraina tramite i fondi russi confiscati dalla UE o con le loro grosse industrie della difesa. Per leggere l’articolo completo clicca qui su Strumenti Politici.
La Svolta 