Un ex militare americano spiega le dinamiche dell’azione ucraina verso Kursk


Daniel Davis è un analista militare americano con un poderoso curriculum nelle Forze armate statunitensi. Ha lasciato l’esercito col grado di tenente colonnello dopo aver ricevuto due Bronze Star medal. Fin da quando è tornato un civile, non ha mai avuto timore a esprimere le sue rimostranze verso le azioni militari USA in giro per il mondo. Infatti è stato uno dei primi ad aver criticato apertamente quanto fatto da Washington in Afghanistan.

Oggi ha parlato dell’azione dell’esercito ucraino nel territorio della regione russa di Kursk, nella quale i soldati di Kiev sono penetrati per alcune decine di chilometri. Sebbene i media euroamericani stiano presentando questa operazione come un successo fantastico di Zelensky, che certamente avrà straordinari effetti sui futuri negoziati, Davis è sconcertato dalla sua insensatezza. Afferma infatti che da un punto di vista strategico potrebbe presto rivelarsi un autogoal clamoroso.

Gli ucraini hanno speso tanti uomini e mezzi per arrivare dove sono arrivati, sguarnendo però altre zone del fronte nelle quali adesso i russi stanno avanzando. E l’aver messo in imbarazzo Putin, come festosamente annunciato dai sostenitori occidentali di Kiev, non conta nulla nel medio e lungo periodo, mentre nel breve può solamente fornire motivazioni in più ai russi per combattere con maggiore risolutezza.

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