Sul giornale tedesco “Die Welt” è apparsa un’analisi piuttosto approfondita e imparziale della crisi ucraina.
Sul lato strettamente bellico del conflitto, viene fatta notare che gli ucraini stanno inevitabilmente terminando le risorse con cui combattere. Sempre meno uomini da mandare al fronte, sempre meno assistenza materiale da parte dell’Occidente. Nemmeno un’improbabile vittoria Dem alle presidenziali americane invertirebbe la tendenza, perché Washington non può più spendere con la stessa generosità con cui ha fatto finora.
Sul piano diplomatico, poi, ci sono già state delle dichiarazioni dei funzionari governativi ucraini, incluso Zelensky, che hanno aperto la prospettiva di un negoziato diretto con Mosca. Pure il recente scambio di prigionieri politici e militari ha mostrato l’esistenza di un’efficace canale di comunicazione tra le parti. Inoltre si sta affermando la formula delle concessioni territoriali alla Russia in cambio della fine delle ostilità. L’opinione pubblica viene progressivamente abituata a questa idea.
Certo, nei futuri negoziati occorrerà probabilmente la presenza attiva anche della Cina, oltre che degli USA, per garantire un assetto che vada bene a tutti e che dunque possa durare nel tempo.
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