Gli enti che lavorano per la NATO al soft power da esercitare sugli europei e alla guerra ibrida contro gli avversari esterni


In giro per l’Europa esistono molti istituti di formazione, addestramento e servizi operativi di cyber difesa, di guerra informatica, ibrida e mediatica. Ve ne sono attualmente ventotto che hanno ricevuto l’accreditamento della NATO: sono i cosiddetti Centri di Eccellenza (COE), formalmente autonomi, ma che lavorano per l’Alleanza Atlantica e che ricevono finanziamenti e personale dagli Stati membri. Fra i più rilevanti vi sono la StratCom in Lettonia, la Hybrid in Finlandia e la CCD in Estonia. Nella loro dichiarazione di intenti, contenuta nei rispettivi siti web, si trova spesso l’ammissione esplicita di voler filtrare le informazioni che leggono i cittadini per salvaguardarli dalla contaminazione di elementi contrari all’agenda euroatlantica. Oppure dicono di voler modellare l’opinione pubblica per farle accettare di buon grado e anzi sostenere con entusiasmo le iniziative della NATO. Oltre a questa manifesta opera di propaganda, alcuni COE si occupano di contrastare le minacce cyber proveniente da est e di realizzare esercitazioni con rappresentanti di Paesi membri e Paesi alleati.

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