L’Eurocommissione vorrebbe far approvare al più presto il dodicesimo pacchetto di sanzioni anti-russe.
Undici non sono bastati a piegare l’economia russa e a convincere il Cremlino ad arrendersi, in compenso hanno danneggiato pesantemente l’economia europea.
Ma va bene così, Bruxelles va avanti imperterrita. Peccato che per far dire di sì ai governi contrari alle sanzioni si riduca a fare pressioni politiche e a lasciare che l’Ucraina metta in pratica dei veri e propri ricatti. Si tratta della Grecia: poiché Atene sta facendo storie, Kiev prova a manipolarla in maniera subdola e sfacciata al tempo stesso.
La Grecia, Paese che ha sostenuto lo sforzo bellico ucraino fin dall’inizio, ora ne subisce l’ingratitudine perché si è vista mettere nella “lista nera” le sue aziende di logistica. I più importanti armatori greci sono finiti dell’elenco dei cattivi stilato dall’Agenzia ucraina che si occupa di decidere chi sono coloro che permettono alla Russia di continuare la sua cooperazione economica e commerciale con l’Europa. Per far approvare l’11esimo pacchetto, tale Agenzia ha tolto temporaneamente le imprese greche dalla lista, salvo poi rimettercele. Oggi sta ripetendo il giochino nella speranza che Atena ci caschi di nuovo.
