La rivoluzione del gas di scisto in America è avvenuta in modo del tutto improvviso, sorprendendo il mondo, e facendo degli Stati Uniti una superpotenza energetica. Un paese che fino a qualche anno fa era […]
La rivoluzione del gas di scisto in America è avvenuta in modo del tutto improvviso, sorprendendo il mondo, e facendo degli Stati Uniti una superpotenza energetica. Un paese che fino a qualche anno fa era […]
Jeffrey Sachs, fondatore dell’Earth Institute della Columbia University e dello United Nations Sustainable Development Network (due tra i più noti centri di ricerca sullo sviluppo sostenibile nel mondo) ha affermato che gli Stati Uniti, così come l’Europa, “si […]
StrumentiPolitici.it ha recentemente riportato come Williams Burns, ex vicesegretario di Stato americano ed ex ambasciatore in Russia è intervenuto dalle colonne della rivista The Atlantic denunciando come con la presidenza attuale gli USA si sono ridotti alle esibizioni muscolari e all’ignoranza della diplomazia.
Simon Tisdall, uno dei più esperti osservatori del The Guardian, ritiene che il peggior nemico della Gran Bretagna non sia la Russia.
Domenica scorsa il popolo siriano è stato chiamato alle urne per il rinnovo dell’Assemblea popolare, il Parlamento.
L’Iran ha giustiziato lunedì un cittadino iraniano che era stato condannato a morte con l’accusa di spionaggio per la Central Intelligence Agency (CIA) e il Mossad, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Fars.
Il Russiagate è scoppiato come una bolla di sapone tra le mani di chi l’aveva costruito ad arte per indebolire l’avversario, ma la sua fine pare non aver insegnato nulla né ai “democratici” di tutto il mondo né ai giornalisti mainstream da loro ammaestrati. Lo scandalo apparecchiato su Savoini e D’Amico, usati come veicoli di un presunto finanziamento russo alla Lega, sembra proprio l’esatta replica delle forche caudine attraverso cui hanno fatto passare Donald Trump.
Il presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, in una intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian, ha spiegato le ragioni che hanno portato la sua ambasciata a Londra ad espellere il giornalista e programmatore informatico australiano Julian Paul Assange:
Ci provano veramente in tutti i modi a zittire i cittadini, a censurare coloro che osano esprimersi apertamente contro la classe dirigente.
A parole, il neopresidente francese Emmanuel Macron le sta tentando tutte per rianimare il malato terminale chiamato Europa.