Bolla mediatica con annesso flop o fiuto geniale alla luce della situazione politica? Non potrebbe esserci un personaggio più adatto del re dei media finanziari a cui rivolgere questa domanda. Sembrava che anche stavolta, come […]
Notizie di politica estera
Bolla mediatica con annesso flop o fiuto geniale alla luce della situazione politica? Non potrebbe esserci un personaggio più adatto del re dei media finanziari a cui rivolgere questa domanda. Sembrava che anche stavolta, come […]
E’ evidente come in Siria il vento stia cambiando. I segnali che arrivano raccontano di un Paese che, mano a mano che le truppe governative di Assad, riconquistano le ultime porzioni del territorio ancora in […]
Si è celebrato recentemente il 70° anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. La ricorrenza sta diventando molto sentita anche in Italia dove risiedono 300mila cinesi che hanno tra l’altro avviato 50mila imprese.
Ricorre in questi giorni l’anniversario dell’operazione antiterrorismo che la Russia ha avviato con successo in Siria. Abbiamo chiesto di tracciare un bilancio dal punto di vista italiano a Cristiano Puglisi, giornalista e opinionista per diversi siti tra cui Libero, L’Intellettuale Dissidente, CulturaIdentità ed Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, nonché curatore del blog “Il Ghibellino”.
Dall’odio non può nascere nulla di buono: certamente, neppure un governo. Ma il nuovo esecutivo italiano affonda le radici proprio dal rancore e dall’astio che sono letteralmente palpabili e sono indirizzati verso una forza politica e una persona in particolare. Lo si è percepito sin dalle prime di battute del dialogo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico.
È davvero difficile capire cosa sia accaduto nella politica italiana lo scorso Ferragosto.
Con appena 383 voti a favore (l’elezione scattava a quota 374), Ursula Von der Leyen è diventata presidente della Commissione Europea. Con soltanto 9 voti di scarto, si comprende come il Parlamento europeo sia profondamento spaccato e incerto sul futuro dell’Unione. Abbiamo sentito il parere del capogruppo di Identità e Democrazia (ID), nonché responsabile Esteri della Lega, Marco Zanni.
In Libia c’è bisogno di fermare i combattimenti e di tornare a un processo politico per la ricomposizione del Paese. La lunga guerra civile ha obbligato le imprese e gli investitori italiani a interrompere l’attività o persino ad andarsene. Ce ne ha parlato il presidente della Camera di Commercio Italo-libica Gianfranco Damiano.
Il Russiagate è scoppiato come una bolla di sapone tra le mani di chi l’aveva costruito ad arte per indebolire l’avversario, ma la sua fine pare non aver insegnato nulla né ai “democratici” di tutto il mondo né ai giornalisti mainstream da loro ammaestrati. Lo scandalo apparecchiato su Savoini e D’Amico, usati come veicoli di un presunto finanziamento russo alla Lega, sembra proprio l’esatta replica delle forche caudine attraverso cui hanno fatto passare Donald Trump.
A fronte delle notizie sui bombardamenti a Tripoli, è di stretta attualità comprendere cosa stia effettivamente avvenendo in Libia e quali soluzioni possano mettere fine alla stagione di sangue che sta vivendo la popolazione, oltre al ruolo che in questo contesto sta assumendo il generale Khalifa Haftar. Per approfondire questi temi abbiamo interpellato Andrea Foffano, saggista e docente di Sicurezza e Intelligence all’ASCE di Venezia.