Si è celebrato recentemente il 70° anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. La ricorrenza sta diventando molto sentita anche in Italia dove risiedono 300mila cinesi che hanno tra l’altro avviato 50mila imprese.
Si è celebrato recentemente il 70° anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. La ricorrenza sta diventando molto sentita anche in Italia dove risiedono 300mila cinesi che hanno tra l’altro avviato 50mila imprese.
Ricorre in questi giorni l’anniversario dell’operazione antiterrorismo che la Russia ha avviato con successo in Siria. Abbiamo chiesto di tracciare un bilancio dal punto di vista italiano a Cristiano Puglisi, giornalista e opinionista per diversi siti tra cui Libero, L’Intellettuale Dissidente, CulturaIdentità ed Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, nonché curatore del blog “Il Ghibellino”.
Dall’odio non può nascere nulla di buono: certamente, neppure un governo. Ma il nuovo esecutivo italiano affonda le radici proprio dal rancore e dall’astio che sono letteralmente palpabili e sono indirizzati verso una forza politica e una persona in particolare. Lo si è percepito sin dalle prime di battute del dialogo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico.
A fronte delle notizie sui bombardamenti a Tripoli, è di stretta attualità comprendere cosa stia effettivamente avvenendo in Libia e quali soluzioni possano mettere fine alla stagione di sangue che sta vivendo la popolazione, oltre al ruolo che in questo contesto sta assumendo il generale Khalifa Haftar. Per approfondire questi temi abbiamo interpellato Andrea Foffano, saggista e docente di Sicurezza e Intelligence all’ASCE di Venezia.
Dall’inizio degli scontri a Tripoli l’Oms ha dichiarato che ci sono oltre 400 morti e 2mila feriti. L’Italia storicamente ha un rapporto forte con la Libia, anche se nell’ultimo periodo la Francia ha tentato di sostituirla come sta avvenendo ora che Macron ha ribadito la sua fiducia al presidente del Governo di Accordo Nazionale libico, Fayez al-Serraj.