Sullo sfondo della crescente emergenza mondiale, la maggioranza dei leader e di coloro che influenzano l’opinione pubblica sta proponendo di mettere da parte le competizioni geopolitiche e di unire gli sforzi per lottare contro la minaccia globale.

Sullo sfondo della crescente emergenza mondiale, la maggioranza dei leader e di coloro che influenzano l’opinione pubblica sta proponendo di mettere da parte le competizioni geopolitiche e di unire gli sforzi per lottare contro la minaccia globale.
Dal palco della Leopolda il Partito Democratico ha dichiarato guerra alle fake news, e lo ha fatto per voce di Andrea Stroppa, un giovane presentato alla platea come esperto di cybersicurezza e poi ridimensionato anche per via di qualche guaio con la Giustizia per le sue presunte attività di hackeraggio.
Il cyberattacco subito da 73 paesi del mondo, tra i quali anche l’Italia, lo scorso venerdì scorso ha dimostrato ancora una volta la pericolosità non tanto dei tanto vituperati hacker, cosa peraltro già nota da anni vista anche la ricca letteratura cinematografica sull’argomento, bensì degli Stati Uniti. Cioé il paese dal quale sarebbe stato rubato il virus “ransomware” utilizzato per mettere in scacco aziende e istituzioni pubbliche di mezzo mondo.
Se si aveva ancora qualche dubbio sull’intenzione di Mark Zuckerberg di candidarsi alle prossime elezioni per la presidenza degli Stati Uniti d’America, da oggi sono del tutto dissipati. Il patron di Facebook infatti si e’ fermato a sorpresa a mangiare in casa di una famiglia di democratici dell’Ohio che ha votato per Donald Trump per comprendere probabilmente le ragioni del delitto commesso dalla coppia. Chissà se ha portato anche qualche suo analista specializzato nel carpire notizie personali per poi commercializzarle…