L’Italia ha accolto con favore le raccomandazioni dei rappresentanti dei partiti libici che si sono riuniti a Montreux, in Svizzera, la scorsa settimana.

L’Italia ha accolto con favore le raccomandazioni dei rappresentanti dei partiti libici che si sono riuniti a Montreux, in Svizzera, la scorsa settimana.
Il bacino del Mediterraneo orientale è una delle zone geologicamente più attive di tutto il Sud Europa e dell’Africa, caratterizzato da elevata sismicità e dalla presenza diffusa di vulcani di fango. Gli epicentri dei terremoti, ricorda pure l’Agenzia europea dell’ambiente (Aee), si concentrano sia lungo l’arco ellenico e cipriota sia a ridosso degli stessi, nelle regioni egea e dell’Asia Minore occidentale.
Mercoledì, nelle prime ore del mattino, droni descritti come turchi a supporto delle forze affiliate al Governo libico di Accordo Nazionale (GNA) hanno effettuato almeno 10 raid aerei colpendo posizioni del Libyan National Army (LNA) sull’Aeroporto Internazionale di Tripoli, Qasr bin Ghashir, Wadi al-Rabie, ad al-Gweiaa’a, al-Urban e Souq al-Ahad.
A fronte delle notizie sui bombardamenti a Tripoli, è di stretta attualità comprendere cosa stia effettivamente avvenendo in Libia e quali soluzioni possano mettere fine alla stagione di sangue che sta vivendo la popolazione, oltre al ruolo che in questo contesto sta assumendo il generale Khalifa Haftar. Per approfondire questi temi abbiamo interpellato Andrea Foffano, saggista e docente di Sicurezza e Intelligence all’ASCE di Venezia.